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La primavera e il tarassaco: non solo detox

La primavera è la stagione che più richiama il contatto con la natura. Usciamo dal lungo tunnel invernale, le giornate che si allungano progressivamente, sono piene di luce, con la temperatura perfetta: non è troppo caldo e non è troppo freddo. Viene proprio voglia di uscire di casa e andare a passeggiare in campagna, nei parchi, nei boschi o al mare.

Un’attività che va a braccetto con la primavera, se ti piace cucinare e mangiare, è passeggiare alla scoperta di erbe spontanee. Ce ne sono di ogni tipo e ogni forma, quasi impossibile conoscerle tutte. Il problema è che sono tutte verdi!

Però vale la pena imparare, anche solo un pochino, perché il sapore di queste erbe è molto più intenso rispetto alle verdure comuni che si comprano, così come le loro proprietà.

Attenzione però, perché , come i funghi, se mangi quelli sbagliati possono creare qualche problemino, meglio non rischiare. 

Un buon inizio potrebbe essere andare alla ricerca del tarassaco, la star delle erbe spontanee! Impossibile non averne mai sentito parlare, anche solo in qualche rimedio DETOX che in primavera va tanto di moda.    

È una pianta erbosa spontanea della Famiglia Composite o Asteracee, dai molteplici usi, proprietà e denominazioni.

           

Come si usa?

Il Tarassaco si può usare in tantissimi modi, ogni parte della pianta è preziosa e utile!

  • Dalle radici essiccate si ottiene l’infuso depurativo: metti in un cucchiaio scarso di radice in una tazza di acqua bollente, lascia in infusione 10/15. Un’ottima bevanda rinfrescante e drenante.
  • Dalla radice tostata si ottiene il caffè di tarassaco. Di solito si trova in formato solubile. Buonissimo anche mescolato con caffè d’orzo e di cicoria. Un’ottima alternativa al caffè.
  • Le foglie cotte o crude in insalata. Meglio raccogliere quelle più giovani, tenere, di colore verde chiaro e da una pianta che non è ancora fiorita.
  • Il fiore giallo come decorazione nei piatti per essere mangiato perché edibile.
  • Esistono anche il vino e la birra all’aroma di tarassaco che si ottengono dal fiore giallo.
  • Il miele di tarassaco ha un sapore intenso e rinfrescante. La raccolta del miele matura avviene tra il mese di marzo e maggio

Le proprietà secondo la Medicina Tradizionale Cinese

Il tarassaco è di sapore amaro e con natura termica fredda. Ciò significa che ha proprietà rinfrescanti e depurative.

È molto indicato per eliminare il calore di FEGATO – VESCICOLA BILIARE e il calore in generale. 

Con il suo sapore amaro, spinge l’energia (QI) verso il basso contrastando l’esuberanza del FEGATO che in primavera si fa sentire con la sua energia che spinge verso l’alto.

Effetti energetici

  • è diuretico
  • contrasta la stitichezza
  • aiuta la digestione
  • rischiara la vista 
  • drena umidità-calore
  • promuove la lattazione

Può essere utile bere qualche tisana di tarassaco in primavera (ma anche in altre stagioni se soffri di calore interno) magari con l’aggiunta di scorza di agrume che ha proprietà mobilizzanti. Ottieni così una bevanda di sapore gradevole e non troppo amara. Qualche piccola attenzione per chi soffre di secchezza, diarrea cronica, calcoli, freddo e debolezza.

Sempre meglio consultare il medico prima in questi casi e chiedere consiglio all’erborista di fiducia. 

Curiosità

Nel tempo il tarassaco ha guadagnato diversi appellativi, alcuni molto divertenti:

  • dente di leone
  • piscaletto
  • stella gialla
  • capo di frate
  • dente di cane
  • soffione
  • ingrassaporci
  • girasole dei prati

 

Roberta Coli

Sono Roberta, mi piace la natura, cucinare e praticare yoga.
Mi occupo di alimentazione energetica secondo la medicina tradizionale cinese. Ho studiato a scuola Tao di Bologna, un percorso durato tre anni, che non mi sento di definire concluso: la curiosità e la passione per la materia mi spingono ad aggiornarmi sempre.
Con Silvia, mia sorella, gestisco Virano19, un'azienda agricola biologica. Qui sono riuscita a conciliare le mie passioni: la natura e la divulgazione dei principi della Medicina Tradizionale Cinese.

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